Ben Gurion: l’aeroporto più sicuro del mondo?
Ben Gurion: l’aeroporto più sicuro del mondo? Ben Gurion: l’aeroporto più sicuro del mondo? Ben Gurion: l’aeroporto più sicuro del mondo? CNN, 28 maggio 2016

Ben Gurion: l’aeroporto più sicuro del mondo?

CNN, 28 maggio 2016

Tel Aviv, Israele (CNN) Poiché la sicurezza è di estremo interesse negli aeroporti internazionali, molte persone della security si stanno rivolgendo all’Aeroporto Internazionale di Ben Gurion per capire che cosa faccia di diverso.

L’aeroporto, considerato uno dei più sicuri al mondo, ha diversi livelli di sicurezza, visibili soltanto parzialmente da parte dei 16 milioni di passeggeri che vi transitano ogni anno.

Nessun volo in partenza da questo aeroporto è mai stato dirottato e non vi è stato alcun attacco terroristico all’interno dell’aeroporto dal 1972, quando tre membri dell’Armata Rossa Giapponese uccisero 26 persone e ne ferirono a dozzine sotto una pioggia di colpi.

La sicurezza comincia nel Centro Operativo di Sicurezza dell’Aeroporto, situato vicino all’aeroporto. La piccola stanza, presidiata 24 ore su 24, 7 giorni su 7, monitora ogni singolo volo che si trovi nello spazio aereo israeliano, inclusi i voli in transito e i voli in avvicinamento.

Ciascun volo e ciascun membro d’equipaggio è controllato molto tempo prima dell’arrivo nello spazio aereo israeliano. Non c’è mai un momento senza pressione. Un aereo fuori rotta o un volo senza l’adeguato controllo di sicurezza è immediatamente identificato.

Gli attacchi possono essere prevenuti?

Dvir Rubinshtein, manager del centro operazioni per il Ministero dei Trasporti d’Israele, stima che 10 voli al giorno sono segnalati e controllati. Poiché il Ben Gurion è l’unico maggiore aeroporto internazionale d’Israele, chiudere l’aeroporto taglierebbe effettivamente Israele fuori dai cieli.

"Ogni singolo giorno c’è una situazione per cui nutriamo forti preoccupazioni (riguardo ad un volo), afferma Rubinshtein, "e lo controlliamo e verifichiamo che tutto sia stato messo in sicurezza."

Il prossimo mese l’aeroporto Ben Gurion ospiterà visitatori da 40 diversi paesi per discutere di sicurezza aerea, dicono i funzionari.

L’interesse nei confronti della sicurezza aeroportuale israeliana è cresciuta dopo gli attacchi a Bruxelles, il crash del volo 9268 della MetroJet e il volo 804 della EgyptAir.

Ben Gurion è un aeroporto relativamente piccolo. L’aeroporto ha circa il 20% dei passeggeri dell’Aeroporto Internazionale di Londra Heathrow e il 15% dell’Aeroporto Internazionale  Hartsfield-Jackson di Atlanta, che ha appena siglato un accordo di collaborazione col Ben Gurion.

Alcune misure di sicurezza applicate all’aeroporto non sono possibili in hub più grandi, ma “alcuni principi fondamentali e alcune delle migliori pratiche possono essere attuate in altre parti del mondo”, afferma l’esperto di sicurezza aerea Shalom Dolev. "Non è un copia e incolla, poiché non è una situazione per cui una taglia va bene per tutti”.

I critici hanno accusato sia Israele sia Stati Uniti di profiling razziale come parte delle loro procedure di sicurezza aerea.

Dolev afferma che si tratta di sicurezza basata sul rischio. I Palestinesi e gli Arabi che transitano dal Ben Gurion dicono che è sempre molto probabile che vengano fermati, perquisiti e interrogati. Lo scorso anno l’Alta Corte di Giustizia d’Israele si è rifiutata di vietare il profiling razziale in un caso riportato dall’Associazione per i Diritti Civili in Israele.  La corte ha lasciato la porta aperta al gruppo per archiviare un caso in futuro.

L’esperto di sicurezza Dolev afferma che le tecniche israeliane sono basate su un’analisi del rischio e non arrivano al "profiling."

Negli Stati Uniti la TSA (Transportation Security Administration) ha pubblicizzato la propria evoluzione da un approccio di security “uguale per tutti” ad un approccio basato sui rischi, una strategia guidata dall’intelligence.   

Ma questa strategia, che include un programma di analisi e rilevazione del comportamento, che l’agenzia afferma essere scientificamente supportato, è stato molto criticato dai passeggeri, dagli analisti della sicurezza e dagli avvocati delle libertà civili come fallace e discriminatorio.  

L’Unione Americana delle Libertà Civili è stata citata per testimoniare riguardo al programma nel 2015, per misurare l’efficacia del programma.

"Di fatto la maggior parte dei paesi continua a venire qui per vedere come Israele tratta la sicurezza aerea e le minacce che ne derivano” afferma Rubinshtein.

In febbraio Israele ha emanato una direttiva di security per le compagnie aeree che volano in Israele. La direttiva incrementa ulteriori controlli di sicurezza per ciascun volo.

"I cerchi della minaccia si stanno ulteriormente allargando al personale interno che lavora negli aeroporti”, afferma Dolev.

"Gli interni che lavorano nei resort e che possono avere accesso ai bagagli dei passeggeri, gli interni che possono lavorare negli aeroporti o anche tra l’equipaggio di cabina. E non da ultimo il fenomeno dei piloti suicidi che stiamo riscontrando fin dall’inizio degli anni 90”.

Quando gli è stato chiesto che cosa rende Israele diverso, Dolev ha risposto "Noi siamo più flessibili, più dinamici nel rispondere alle minacce emergenti e nel rispondere con efficacia."