il ‘creatore di bombe’ di Al-Qaeda, Ibrahim al-Asiri
il ‘creatore di bombe’ di Al-Qaeda, Ibrahim al-Asiri il ‘creatore di bombe’ di Al-Qaeda, Ibrahim al-Asiri il ‘creatore di bombe’ di Al-Qaeda, Ibrahim al-Asiri BBC 4 luglio 2014

il ‘creatore di bombe’ di Al-Qaeda, Ibrahim al-Asiri

BBC 4 luglio 2014

 

Ibrahim Hassan Tali al-Asiri è un militante saudita ricercato, accusato dai funzionari dell’antiterrorismo americano di avere creato le bombe usate in operazioni d’alto profilo da parte di al-Qaeda della Penisola araba (AQAP) fin dalla metà del 2009.

Si crede che il 28enne abbia costruito il dispositivo che suo fratello minore ha usato nel tentativo di assassinare il Ministro dell’Interno saudita nell’agosto del 2009, e le mutande di un giovane nigeriano che tentò di detonarsi a bordo di un volo sui cieli americani il giorno di Natale dello stesso anno.

Si pensa che sia anche l’autore delle bombe nascoste in due pacchi trovati su aerei a Dubai e nel Regno Unito nell’ ottobre del 2010.

Entrambi i pacchi erano stati spediti dallo Yemen, dove lui si trova, e in entrambi è stato utilizzato un potente esplosivo, tetranitrato di pentaeritrite, che era stato usato anche nei precedenti attacchi. I pacchi erano indirizzati a sinagoghe negli Stati Uniti.

E a maggio 2012 dei funzionari americani dissero di credere che Asiri avesse costruito una versione migliorata delle bombe nelle mutande, riportando che erano state date ad un agente doppiogiochista saudita per far saltare in aria un volo diretto negli Stati Uniti.

Elenco dei ricercati

Conosciuto con l’alias di "Abu Saleh", Mr Asiri è nato nell’aprile del 1982 in una pia famiglia di militari nella capitale saudita, Riad.

Poco è stato riportato della sua vita, però si sa che aveva 4 fratelli e 3 sorelle e che fu in prigione nel Golfo dopo aver tentato di entrare in Iraq per unirsi agli insorti islamisti.

"Mi misero in prigione e cominciai a vedere in profondità la servitù (saudita) nei confronti dei crociati e il loro disprezzo per i veri devoti a Dio, dal modo in cui mi interrogavano”, fu detto da Asiri in una rivista di al-Qaeda nel settembre 2009.

Nel 2007 la famiglia viveva insieme nella città santa della Mecca quando lui e il suo fratello minore scomparvero.

"Stavamo pensando di ritornare a Riad, ma Abdullah e Ibrahim dissero che volevano andare a Medina prima di tornare con noi", ha detto il padre Hassan, un soldato in pensione, alla Gazzetta Saudita nel 2009.

"Abdullah ci contattò poi per dirci che era fuori dal paese, ma non disse dove si trovava. Da quel giorno non avemmo più notizie di lui finché vedemmo le foto sue e di suo fratello…nei media in un elenco di persone ricercate”.

Quello di Ibrahim fu il primo nome nella yemeniti che le autorità saudite dichiararono ricercati per “aver partecipato ad attività estremiste all’estero con gruppi deviati”. Abdullah era il numero 40.

I funzionari dissero che gli uomini erano entrati nello Yemen illegalmente e si erano uniti ad al-Qaeda della Penisola Araba, formatasi nel gennaio 2009 da una fusione tra due rami regionali della rete internazionale di militanti islamisti in Yemen e Arabia Saudita.

AQAP stabilì roccaforti nello Yemen centrale e meridionale, dove fu protetto da tribù sospettose dell’interferenza da parte del governo. Prese nuove reclute e combattenti esperti di ritorno da Iraq e Afghanistan, inclusi diversi ex detenuti di Guantanamo.

'Spregevole atto'

La prima operazione fuori dallo Yemen del gruppo fu compiuta in Arabia Saudita nell’agosto del 2009 contro il capo della sicurezza del regno, il Principe Mohammed Bin Nayef Bin Abdul Aziz Al Saud, il quale riportò solo lievi ferite.

L’attentatore suicida – che si scoprì poi essere il fratello 23enne di Ibrahim, Abdullah – nascose un dispositivo contenente 100 g di PETN all’interno del suo corpo o nelle mutande. Usò un detonatore con una miccia chimica, che non sarebbe stato rilevato con un metal detector, dissero i funzionari sauditi.

Presentandosi come un militante che voleva offrirsi al principe, Abdullah fu portato in volo su un jet privato nella città di Gedda e gli fu data udienza privata negli uffici del Ministro dell’Interno della città.

Le foto seguenti mostrarono un ampio cratere nel pavimento e il corpo di Abdullah esploso a metà. Si pensa che la forza dell’esplosione andò verso il basso, che è il motivo per cui solo l’attentatore morì.

Dopo il tentativo di assassinio, il padre disse di essere rimasto scioccato che Abdullah potesse essere stato coinvolto e si lamentò del fatto che suo figlio era stato ‘strappato dalla sua famiglia’ da estremisti. Alcuni rapporti suggeriscono che Ibrahim aveva reclutato suo fratello.

Disse "Noi denunciamo questo atto spregevole e stiamo accanto ai nostri guardiani  di fronte ai nemici della nazione e di Ummah [comunità musulmana]".

 

Bomba nelle mutande

Si pensa che dopo la morte di suo fratello Ibrahim abbia progettato la bomba nelle mutande usate da un giovane nigeriano, Umar Farouk Abdulmutallab, in un tentativo di far esplodere un aereo passeggeri americano in volo per Detroit il 25 dicembre 2009. Anche quel dispositivo conteneva PETN e aveva una miccia chimica.

AQAP rilasciò poi una dichiarazione affermando che si era cercata vendetta ai recenti raid da parte delle forze yemenite aiutate dai militari e dai servizi d’intelligence americani.

Dieci mesi dopo, come conseguenza dell’allerta sulle bombe mandate da Sanaa e dirette negli Stati Uniti tramite voli cargo di UPS e FedEx, Mr Asiri fu accusato da anonimi funzionari americani di aver creato i dispositivi.

Entrambi i dispositivi contenevano PETN e uno dei detonatori era del tutto simile a quello fatto per Abdulmutallab, aggiunsero. Le immagini rilasciate dalla polizia di Dubai mostrarono una bomba nascosta all’interno di una stampante.

 

Il vice Consigliere Nazionale per la Sicurezza Nazionale e il Controterrorismo americano, John Brennan non ha menzionato Mr Asiri ma ha confermato che si pensa sia la stessa persona che ha fatto la bomba nelle mutande.

"Penso che le indicazioni al momento siano basate sull’analisi forense, secondo la quale la persona dei due dispositivi è la stessa” ha detto ad ABC News.

"E’ un individuo molto pericoloso – chiaramente qualcuno che ha formazione ed esperienza discrete. Dobbiamo trovarlo e portarlo alla giustizia il prima possibile”, ha aggiunto Brennan.  

Asiri ha acquisito poi maggior interesse per l’intelligence americana e nel marzo del 2011 è ufficialmente diventato un terrorista ricercato.

In settembre le autorità americane hanno creduto fosse morto in un attacco missilistico che uccise l’ecclesiastico islamico radicale nato negli Stati Uniti, Anwar al-Awlaki. Comunque diventò subito chiaro che Asiri era ancora vivo.  

Mentre si avvicinava il primo anniversario della morte di Osama Bin Laden il 1° maggio 2011, un bollettino congiunto di intelligence emanato dalle autorità del Nord America, dall’FBI e dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale esprimeva preoccupazione che al-Qaeda intendesse avanzare dei complotti su più fronti, inclusi sforzi rinnovati per colpire l’aviazione occidentale.

E i loro alleati hanno sventato un complotto per far esplodere aerei americani con un dispositivo che portava il ‘marchio’ della bomba nelle mutande indossate da Umar Farouk Abdulmutallab nel 2009.

 

L’attacco suicida fu progettato in Yemen da AQAP, ma fu sventato prima che fosse scelto un target, aggiunsero. Emerse poi che il potenziale suicida sarebbe stato un agente dell’intelligence saudita.

Fu riportato che il dispositivo era sofisticato. I funzionari dissero che la carica principale era un esplosivo militare ad alto potenziale che avrebbe potuto far esplodere un aereo e che avrebbe potuto detonare in due modi, nel caso avesse fallito uno dei due.

Inoltre la bomba non aveva parti metalliche e probabilmente non sarebbe stata rilevata dalla gran parte dei magnetometri della sicurezza aeroportuale. Cucito in mutande su misura, sarebbe stato difficile da rilevare durante un pat-down.

I funzionari dissero che il più recente dispositivo portava il ‘marchio’ di Ibrahim al-Asiri.

'Proliferazione'

Le tecniche avanzate di fabbricazione di ordigni, come quelle pensate da Asiri, hanno continuato ad allarmare i servizi di sicurezza.

Nel luglio del 2014 gli americani hanno richiesto maggiori controlli di sicurezza su tutti i voli diretti negli Stati Uniti, in risposta ad ‘una minaccia credibile’.

Gli esperti di sicurezza dicono che l’avviso era scaturito dal timore che qualche esperto costruttore di bombe sofisticate di al-Qaeda, come Asiri stesse proliferando fuori da Yemen e Siria.

In aggiunta alla sua esperienza nel costruire ordigni, si dice anche che Asiri sia un esperto nel preparare veleni ed è competente nelle arti marziali.

Si pensa sia nascosto sotto la protezione di tribù locali nei governatorati montani di Shabwa e Marib con il leader di AQAP, Nasser al-Wuhayshi, un ex collaboratore yemenita di Osama Bin Laden.