'Lei non è sicura per noi': una donna musulmana filma gli addetti dell’aeroporto di Roma, i quali le NEGANO di prendere il suo volo per Londra con indosso il velo e lei li accusa di discriminazione dopo aver ‘visto delle suore a bordo con i loro veli’
'Lei non è sicura per noi': una donna musulmana filma gli addetti dell’aeroporto di Roma, i quali le NEGANO di prendere il suo volo per Londra con indosso il velo e lei li accusa di discriminazione dopo aver ‘visto delle suore a bordo con i loro veli’ Daily Mail Online, 14 aprile 2017 'Lei non è sicura per noi': una donna musulmana filma gli addetti dell’aeroporto di Roma, i quali le NEGANO di prendere il suo volo per Londra con indosso il velo e lei li accusa di discriminazione dopo aver ‘visto delle suore a bordo con i loro veli’ Daily Mail Online, 14 aprile 2017

'Lei non è sicura per noi': una donna musulmana filma gli addetti dell’aeroporto di Roma, i quali le NEGANO di prendere il suo volo per Londra con indosso il velo e lei li accusa di discriminazione dopo aver ‘visto delle suore a bordo con i loro veli’

Daily Mail Online, 14 aprile 2017

Aghnia Adzkia stava attraversando il controllo di sicurezza quando le è stato chiesto di togliere il velo. Ms Adzkia si lamenta di essere stata discriminata e dice di aver visto delle suore passare attraverswo il controllo senza che fosse chiesto loro di togliere le proprie vesti.

La cittadina indonesiana, che vive a Londra, ha fatto un video della propria esperienza all’aeroporto di Ciampino di Roma la scorsa domenica. Nel video la studentessa dell’Università di Goldsmith si vede mentre chiede ripetutamente la legge che afferma che l’hijab deve essere rimosso ad un controllo di sicurezza aeroportuale. Ma gli addetti erano fermi nel non farla passare a meno che lei seguisse le regole. Si può sentire l’addetta alla sicurezza mentre dice: 'Potrebbe nascondere qualcosa nei capelli. Se non lo toglie noi non possiamo sapere se c’è qualcosa dentro, okay? Lei non è sicura per noi’.

Sostiene che un’addetta le ha chiesto di andare in una stanza privata in modo da poterle controllare l’hijab. Ma Ms Adzkia si è rifiutata di togliere il velo lamentandosi di essere presa di mira ingiustamente. Si lamenta del fatto che poi un addetto della sicurezza uomo l’ha trascinata fuori dall’area di sicurezza in un ‘modo indecente’ afferrandole la borsa e gridandole di stare calma.

Ms Adzkia ha pubblicato un furioso post sui social media riguardo alla propria esperienza. Scrive: 'Non ero pronta a fidarmi di loro finchè non potessero citarmi una legge o fornirmi un documento legale che sostenesse che erano autorizzati a dover controllare che cosa ci fosse sotto il mio hijab. 'E’ una questione di dignità e diritti umani. Per quale ragione mi hanno chiesto di togliere il velo?’ Ha aggiunto: 'Sono una musulmana con l’hijabi, non una terrorista! ’ 'Il modo in cui mi hanno trattata dimostra che non rispettano una donna musulmana che indossa il velo’.

Più tardi quella stessa sera Ms Adzkia ha prenotato un volo per Londra dall’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma. Gli addetti della sicurezza le hanno chiesto di nuovo di togliere il velo, questa volta ha concordato ed è stata in grado di prendere il suo volo. Ms Adzkia ha scritto: 'Volevo provar loro che non ho nulla da nascondere e che non sono una terrorista. 'Nel frattempo ho visto due suore con indosso il loro velo, ma a loro non è stato chiesto di toglierlo. 'E’ questo ciò che chiamate giusto trattamento e rispetto? Dove sono i miei diritti umani?’

Il post di Ms Adzkia ha ricevuto 20.000 visualizzazioni e più di 100 commenti dopo essere stato condiviso oltre 400 volte.

Ma un funzionario dell’Ambasciata indonesiana ha argomentato che, quando si trovava a Roma, Aghnia avrebbe dovuto attenersi alle richieste degli addetti alla sicurezza.

Aisyah Allamanda, una funzionaria di base a Roma, ha detto: 'Le innumerevoli volte che ho volato dall’aeroporto di Roma ho anch’io sperimentato lo stesso tipo di controllo di sicurezza poiché anche a me capita di indossare l’hijab. 'Lo stesso capita ad altri che indossano il velo in ambasciata a Roma, le donne musulmane pensano di non poter togliere il velo in pubblico, così vengono fatte accomodare in una stanza privata in modo che una funzionaria donna possa controllarle. 'Se rifiutiamo posso comprendere come mai l’addetto alla sicurezza reagisce aggressivamente nei nostri confronti’.

Parlando con MailOnline, Ms Adzkia ha detto: 'Capisco benissimo che cosa sta accadendo nel mondo ultimamente. Io sono contraria la terrorismo e questo non è Islam. 'Però ciò che ho sperimentato a Roma è stato scioccante, il modo indecente in cui mi hanno trattata dimostra discriminazione. Capisco se è per motivi di sicurezza, ma perché non mi hanno concesso un secondo per leggere la legge?’

Un portavoce dell’aeroporto di Roma ha detto: ‘Ciò che è accaduto a Ms Aghnia Adzkia concerne solo ed esclusivamente il rispetto delle procedure di sicurezza. La passeggera, nel momento in cui ha passato il controllo di sicurezza, ha fatto scattare l’allarme nell’area della testa ed era pertanto necessario indagare il caso, che non poteva essere tralasciato. Per questa ragione il nostro staff le ha chiesto di andare in una stanza privata, dove avrebbero potuto controllarle la testa e i capelli, così come richiesto dalle leggi nazionali ed europee, il cui fine è assicurare la sicurezza e la convivenza civili.

'Quando Ms Aghnia ha rifiutato di togliere il copricapo, chiedendo di leggere la normativa, le è stato mostrato il Programma Nazionale di Sicurezza, prontamente tradotto in inglese dal nostro staff. A seguito del suo continuo rifiuto il nostro staff è stato costretto a spostare la passeggera dall’area di controllo. Ms Aghnia è tornata successivamente in quell’area (e in quell’occasione ha girato il video) e poi ha lasciato l’aeroporto di Ciampino. E’ poi partita dall’aeroporto di Fiumicino su un altro volo, passando dal controllo di sicurezza senza argomentare, rimuovendo questa volta il velo.

'Siamo davvero spiacenti che la giovane passeggera abbia avuto un’esperienza negativa mentre viaggiava da Ciampino. Allo stesso tempo, comunque, reiteriamo che ciò che è successo è completamente non relazionato ad alcun tipo di discriminazione. La passeggera semplicemente non ha voluto attenersi ai requisiti minimi di sicurezza, che sono svolti con l’attenzione e la sensibilità dovute da parte del nostro staff, nell’interesse della sicurezza di tutti i passeggeri, compresa Ms Aghnia Adzkia.'